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I.
Dalle «Poesie Popolari Romene».
LO SPARVIERO E IL FIOR DI FRAGOLA
Su in vetta a un abetino |
una bella cornice antica, con delicate sfumature psicologiche e scene pittoresche». Nelle sue commedie in prosa (Piatra din casă, Chirița din Iași, Iorgu dela Sagadura, Boieri și ciocoi) benché quasi tutte ridotte e adattate dal francese, si leggono scene vivissime dei costumi provinciali di quel tempo colti dal vero con felicità goldoniana, e deliziosa resta anche oggi quella intitolata Barbu lăutarul piena di delicato rimpianto degli antichi costumi patriarcali prossimi a sparire per sempre «come una canzone antica». In «Lipitorile satelor» (Le sanguisughe dei villaggi) che ho avuto la fortuna di veder rappresentata dal grande attore Petre Liciu che ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia; son rappresentate al vivo le sofferenze del contadino romeno lasciato alla mercè degli usurai ebrei, vere sanguisughe dei villaggi che si arricchivano alle spalle delle loro vittime. Come prosatore ci lasciò soprattutto descrizioni di viaggi e relazioni delle sue missioni diplomatiche, scritte in quello stile francesizzante, con arie di spigliatezza e di spiritosità, che si può da noi osservare (e talora ammirare) nei romanzi di Anton Giulio Barrili.