e vi dia gran ricchezze
e molta abbondanza:
greggi di pecore,
aratri e buoi,
mandre di cavalli e borse d’oro,
come ai signori più grandi.
Ed ancora vi doni
in così grande abbondanza
com’è l’acqua del Prut,
o anche del Sereth,
che non è men ricco d’acque.
Ringraziamo voi, giovane paggio,
corpicino di violette,
(possan farne mazzolini’ le ragazze
da mettere in seno a contatto della pelle).
Ti ringrazio di questo bicchiere zuccherato
come lo Spirito Santo, pel dono che ce ne avete fatto.
Per questo bicchiere superbo, giallino,
come di succo di Platano.
La grazia divina
sia nella tua casa.
Come sei diventato capo di questo stuolo,
possa tu diventar capo di cittadella,
e allora facci entrar nel tuo castello
ed offrici un bicchiere di vino,
che fin d’ora te ne ringraziamo.
Dopo tutti questi auguri a voi,
il buon Dio non dimentichi neppur noi,
e ci dia una ragazzina,
bellina, morettina,
per esempio quella che ride,
lì, vicino alla siepe,
sempre che anche lei voglia
esser la nostra mogliettina.
Se sarà grande, camminerà più svelta delle altre,
se sarà piccolina,
io non avrò nulla in contrario.
E se sarà più bella,
mi piacerà anche di più
e penso che sarà mia
e reggerò con lei la casa.
Fo brindisi anche alla mia bocchina,
perchè sa come si beva,
e stringerò le labbra
e del ventre farò capanna,
sì che del vino
non si verserà neppure una goccia.
E tu, boccuccia, non vantarti
con questo bicchiere di saziarti,
che non te ne basterà neppure un altro,