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Io ti dico quel che mi passa per il capo |
(Trad. di Ramiro Ortiz).
Degli scrittori drammatici appartengono alla corrente modernista: Mihael Saulescu («La settimana dei miracoli»), Ion Marin Sadoveanu («Anno Domini»), Ticu Archip ( «L’anello», «Lumicino»), Camil Petrescu ( «Anime forti», «Atto veneziano», «Danton», «Mitica», ece.), Adrian Maniu «L’architetta), Lucian Blaga («Mastro Manole»), e soprattutto G. M. Zamfirescu, che, seguace del surrealismo, tende a proiettare nel cosmico avvenimenti della vita quotidiana ed ha studiato un lato della piccola borghesia dei quartieri popolari di Bucarest trascurato dal Carageale nella sua «Signorina Anastasia» di una potente drammaticità. Anche Ion Minulescu ha dato al teatro delle opere interessanti benché un po’ paradossali ( «Parton le cicogne», «II manichino sentimentale») piene di spirito contro la banalità della vita quotidiana e quelle che il Flaubert chiamava le «idées reçues».
Da «La Settimana luminosa» di Mihail Saulescu.1
SCENA IV.
La voce di fuori. — Oooh!... viene Giovanna...
Il malato. — Mamma, due bambini... Non son due bambini che sonan le campane... Portan lampade accese...
La donna. — Sente avvicinarsi la morte...
- ↑ «Il popolo crede che quanti muoiono nella settimana dopo la Pasqua, vadano in paradiso per quanti peccati abbiano commessi. Un malfattore è ferito a morte, ma la morte ritarda, non ostante tutte le invocazioni della madre. Se lo sciagurato non muore nella «Settimana luminosa» va certo all’inferno. Il terrore che egli vada a bruciare nelle fiamme eterne soffoca in lei il sentimento materno e la vecchia uccide il figlio nell’ultimo istante della settimana, schiudendogli con la morte la via dell’eterna felicità. Il dramma si svolge in un’atmosfera allucinante e costituisce una delle più potenti realizzazioni dell’arte drammatica romena». (G. M. Zamfirescu, Il teatro romeno contemporaneo, in «Il Giornale di Politica e di Letteratura», dicembre 1922, p. 1387).