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che quasi sempre irrita il lettore. Nel brano che riportiamo le sue qualità migliori finiscono col prendere il sopravvento e ci rivelano una natura d’artista non ancora pienamente formata ma originale sempre e interessante.1

Dalla «Madonnina delle rose».


RITRATTO DI MANAILA.

Manaila è una specie di passerotto vecchio con cappello duro e soprascarpe di gomma. Basso di statura e striminzito di persona, tiene a far sapere che è terribilmente nervoso. Ritiene d’essere assai simpatico alle signore della sua città, dalla quale per snobismo non s’è mai allontanato fino alla tenera età di trentotto anni e vuol essere a ogni costo persona seria. Infilza bugie con gravità professionale ed ha per uso suo personale una filosofia ed una felicità esclusivamente sue.

Manaila è impiegato alla Prefettura, sottufficiale in congedo e membro del consiglio d’amministrazione d’una società di mutuo soccorso per casi di malattia, morte e parti. Si ficca in tutti gli scandali ed è testimone, quando non eroe principale di tutti i litigi, da uomo nervoso, serio e grave qual’è. Non dimentichiamo poi ch’è anche uomo politico col suo bravo programma sociale e nazionale, che potrebbe far la felicità di qualsiasi nazione se in qualche posto, non importa dove, si trovasse un’intelligenza e un patriottismo come il suo. Come ogni buon democratico rumeno, Manaila è liberale, ha convinzioni personali di perfetto conservatore e non può soffrire gli ebrei. Suo nonno, maestro elementare, era stato preso sonoramente a schiaffi da un bettoliere ebreo che l’aveva sorpreso a far la corte alla sua «balabnsta» facendole sottovoce delle proposte scandalose.

Come si vede, il suo odio era atavico...

Inoltre, per tornare alla nobiltà de’ suoi sentimenti, Manaila vede in qualsiasi «signora» incontrata per caso nelle viuzze della sua città, una «vittima» che si sente in dovere di guardar con occhi teneri di protettore. Gioca male a biliardo per colpa di quel gaglioffo di caffettiere che non s’è deciso ancora di fargli venire da Bucarest una stecca intelligente. Possiede un frak per balli e nozze e finanziera per cerimonie ufficiali, funerali e battesimi.

Come ogni grand’uomo, Manaila si fa notare, nel gregge dei comuni mortali per alcune sue debolezze particolari: porta soprascarpe di gomma in ogni stagione dell’anno (il motivo è semplice: d’estate contro la pol-

  1. Opere: Brividi. Schizzi. — Lo spettro rosso. Novelle e bozzetti. — Evocazioni. Novelle e bozzetti. — Marionette. Bozzetti. — Fantocci colorati. Bucarest, Ciornei, 1930. — Vita intellettuale interessante sì e no d’un tal Stan. Bucarest, Ciornei, 1931. — Oroscopo. Romanzo. Bucarest, Ciornei, 1931. — Amore sotto chiave. Romanzo. Bucarest, Ciornei, 1932. — Via Văcărești. Romanzo. Bucarest, «Adevărul», 1933. — Incendio in Via albergo dei tigli. Bucarest, Ciornei, 1934. — La patria buona. Romanzo. Bucarest, Ciornei, 1937. — Figli di buona femmina. Bucarest, Ciornei, 1937. — La morte della gioventù. Romanzo. Bucarest, «Vremea», 1936, ecc.