L’hai detto!...
Partii, folle dal dolore, per trovarli oltre terre e mari
e, quanto più veloce fuggivo, e, quanto più lontano,
altrettanto mi cresceva in petto il rimpianto d’Ileana.
Gareggiavo per via col vento, mi spingevo senza posa
sempre avanti, per terre incognite e oceani sconfinati
fino a toccare i confini del mondo in terre inabitate
e di li correr senza posa fino all’altro polo...
Come in un sogno m’apparivano ora burroni paurosi, ora monti di luce,
ora passavo per selve immense, ora attraverso gelide tormente.
Udir mi sembra ancora dietro di ine l’ulular delle belve...
Sempre davanti m’era il suo dolce viso di fata,
le sue fattezze ondeggiavano all’orizzonte su sentieri non battuti
come una fiaccola che misteriose strade di fortuna rischiari
come una stella che tutto il mondo della sua luce illumini
e di continuo all’orizzonte cresca col decrescer della strada...
All’apparir del suo viso s’asciugavan d’un tratto i torrenti,
in praticelli ameni si cambiavan le più profonde valli
e i monti eccelsi in collinette apriche. Così il suo aspetto
dal cammin nostro ogni difficoltà rimoveva
e me e il mio baio rendeva più veloci della rondinella!...