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Bel sogno; ma la poesia finisce con un verso amaro;
Oh, se fossi stata quella che non eri! |
che ci fa pensare alla fine anch’essa amara dell’«Idillio maremmano».
Non possiamo però chiuder queste parole sulla poesia di Nichifor Crainic senza citare almeno qualche verso di «Gesù tra il grano», che rappresenta la corda mistica della sua cetra:
Tra il grano maturo dove corre il serpeggiante mio sentiero, |
(Trad. di Ramiro Ortiz).
Un poeta intimamente tradizionalista — se pure in forme nuove — è, senza dubbio, Ion Pillat, rievocatore del passato in «Risalendo l’Argeș» e in «Dal mio villaggio». Imparentato colla storica famiglia dei Brătianu, il Pillat si sente legato alla terra de’ suoi avi, simpatizza col pastore, col bifolco, persino con l’ebreo del suo villaggio, testimoni tutti di un’umile vita secolare, che assurge, ne’ suoi versi, a dignità di simbolo; ma non dimentica («I nostri vecchi») le grandi figure storiche del suo paese. Non molti anni fa ci ha dato un libro di poesia sentimentalmente religiosa: «Il racconto della Madonna».
Diamo qui per intero «Qui arrivò un giorno» e qualche poesia dei suoi ultimi volumi che ci sembran degne d’esser conosciute dai lettori italiani.