Destati, destati e lavati presto
e guarda dalla finestra,
che ti arrriva un ordine del Re,
e il prete te lo leggerà,
da noi lontano ti porterà
pace all’anima tua canterà,
ed alla fossa ti porterà
e di terra ti coprirà.
Destati, destati e guarda
quanta gente viene a trovarti;
guarda nel giardino
per accomiatarti dalla mamma;
guarda i fiori del fieno,
e accomiàtati dai fratelli;
guarda come l'aia è piena di gente
e accomiàtati dal babbo,
dai parenti e dagli amici,
dalle ragazze e dai giovanotti.
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(Treizeci cântece populare alese de Societatea
Compozitorilor Români. București, 1927,
p. 24, n. 10. Trad. di Ramiro Ortiz).
Scongiuro contro il morso dei serpi velenosi
Sotto un cespuglio nel praticello,
c’è una fontanella,
e, nella fontanella,
una pietrina
fredda e lividina,
e, sotto la pietra,
un serpentello
con denti d’acciaio;
i denti mordon la pelle, la pelle la carne, la carne l’osso
e per il corpo passa un lampo avvelenato.
Ma, come di tra le nuvole,
escono i lampi abbaglianti,
così uscirà dall’osso, dalla carne, dalla pelle,
il morso maligno
di quel serpentello,
che sta sotto una pietrina
nella fontanina
sotto il cespuglio selvaggio.
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(M. Caster, Chrestomatie Româna. Leipzig
București, 1891, vol. II, 339. Trad. di
Ramiro Ortiz).