Ridean con Carlo tutti i paladini
di don Gano che usci del scanno fuori
& eron molli di piu ragion uini
ricamati a minestra & a sauori
i lor habiti d’oro e cremesini
paiono i panni doue i dipintori
finiti c’hanno questi quadri e quelli
le mani si forbiscano a penelli
Odoraua la sala come odora
un gran tinel d’un Monsignor Francese
o come quel dun Cardinal anchora
quando Febo riscalda un bestial mese
finita il pachio di suagina fuora
una Giornea, che a farla un mastro attese
de gli anni trenta, in bei quadri distinti
dove i capricci humani eran dipinti.
Eraui grilli, gatti, topi e piche,
Priapi & Anni, Vulue larghe & strette,
tafani, zanzale, farfalle, & formiche
gli alocchi, barbagianni, e le ciuette,
di mellon fiori, di zuche, e d’ortiche,
fino alle calze da far le borsette
eraui teste, braccia, pesci, e uccelli,
uarii si come son uarii i ceruelli.