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[versione diplomatica] ni, prima forma il Sebeto. Altri dice che l’acqua piouana, che dalle rupi diſcende, accolta nel concauo del monte in molto tempo, che può probabilmente eſſere, ſia ſtata cacciata fuori dalla violenza del fuoco, col quale chiara coſa è, che vi ſia ſtata miſta con molti minerali cineritij bituminoſi, come ſi è detto, ma di cio creda ogn’vno quel che li pare, dirò a queſto propoſito, che in Arpaia l’iſteſſo Mercordi dalla Montagna, che ſouraſtà alla Terra ſpiccandoſi ſaſſi di ſmiſurata groſſezza, con precipitoſa fuga, caſcarono al baſſo, e prendendo la ſtrada di fuori non ruuinarono il luogo, ilche ſarebbe ſeguito, ſe per altra ſtrada fuſſero ſdrucciolatiui anco piouè cenere in gran quantità, e pietre aride, come pomici groſſe, e picciole in gran numero, com’in altri luochi del continuo dell’vne, e dell’altre; & è da conſiderare, che ſe Napoli, per ſtar diſcoſto ha hauuto tanto diſturbo, centuplicatamente i luogdi del contorno hanno patito danni, che ſin’hora non ſtà bene ſtimarli, ſenza matura rifleſſione. E tornando doue laſciamo à 21. hora l’iſteſſa giornata del Venerdì vſcì (coſa inſolita, e nuoua) dal Monaſtero di S. Maria la Noua vna proceſſione, che d’ordine dell’Eminentiſſimo fù la più bella di quante ſin hora (ſia detto ſenz’offender l’altre) all’età mia hò viſto, poſciache per eſſer la prima fatta in honor del B. Giacomo della Marca, non vi mancarono Religioſi, e Secolari, mà quelli ſi bene, che da indiſpoſitione, ô legitimi impedimenti impediti, non vi poſſerono conforme al deſiderio interuenire, con tanta denotione, che ſolo il mirargli prouocauano al piāto ogni duro petto, alla quale interuenne il Sig. Vicerè à piedi (benche non godeſſe buona ſalute.) Fu portato dunque ſotto vn ricco palio dalla Nobiltà il corpo di quel Beato nella ſua caſcla di criſtallo ſcouerta con edificatione de’ Popoli, e paſſando per dentro la Chieſa del Carmine fu condotto ſin al Sebeto, incontrando per ſtrade innumerabili proceſſioni con diuerſe reliquie, & imagini. Ceſsò il vapore all’apparire, moſtrando obedire, che ritornando poi ad vſcire par che dir voleſſe. Eſco per mai più far danno, pigliando la ſtrada del mare, alla riua del quale fatte che furono da Religioſi del ſuo habito le cerimonie, e dette le orationi, per la Porta Nolana entrando, al ſuo luogo con l’iſteſſa pompa fu condotto. In queſto giorno ſi potè ſcorgere più euidentemente la natia prudenza d’amendue i noſtri Paſtori Spirituale, e Temporale, poſciache l’vno ordinando gl’eſpedienti alla ſalute dell’anime, l’almo gli rimedij alla ſalute de corpi, ſi moſtrarono degni, e veri Padri della Patria. Spalancarono le borſe, e con groſſa ſomma de denari ſoccorſero i Popoli, che continuamente fuggendo l’ira, e minaccie del fuoco ſono concorſi in Napoli, chi con la perdita di robbe, e ſtabili, chi di molti Parenti d’ogni grado, chi nudo cō alcuni ſtracci in ſpalla, con morti nelle braccia, e di fame poco men che morti, che ſoccorſi anco in buona maniera dal publico, e da priuati caritateuoli Cittadini, doppò varij ricetti dategli da timoroſi di Dio, in tempo, che da lor ſteſſi ſel procacciauano nelle Chieſe, han riceuuto per ſtanza fiſſa la Chieſa di S. Gennaro fuor le mura, doue abbondante, e lautamenete ſono ſoccorſi di giorno


[versione critica] ni, prima forma il Sebeto. Altri dice che l’acqua piovana, che dalle rupi discende, accolta nel concavo del monte in molto tempo, che può probabilmente essere, sia stata cacciata fuori dalla violenza del fuoco, col quale chiara cosa è, che vi sia stata mista con molti minerali cineritij bituminosi, come si è detto, ma di cio creda ogn’uno quel che li pare, dirò a questo proposito, che in Arpaia l’istesso Mercordi dalla Montagna, che sovrastà alla Terra spiccandosi sassi di smisurata grossezza, con precipitosa fuga, cascarono al basso, e prendendo la strada di fuori non ruvinarono il luogo, ilche sarebbe seguito, se per altra strada fussero sdrucciolativi anco piovè cenere in gran quantità, e pietre aride, come pomici grosse, e picciole in gran numero, com’in altri luochi del continuo dell’une, e dell’altre; et è da considerare, che se Napoli, per star discosto ha havuto tanto disturbo, centuplicatamente i luogdi del contorno hanno patito danni, che sin’hora non stà bene stimarli, senza matura riflessione. E tornando doue lasciamo à 21. hora l’istessa giornata del Venerdì uscì (cosa insolita, e nuova) dal Monastero di S. Maria la Nova una processione, che d’ordine dell’Eminentissimo fù la più bella di quante sin hora (sia detto senz’offender l’altre) all’età mia hò visto, posciache per esser la prima fatta in honor del B. Giacomo della Marca, non vi mancarono Religiosi, e Secolari, mà quelli si bene, che da indispositione, ô legitimi impedimenti impediti, non vi posserono conforme al desiderio intervenire, con tanta denotione, che solo il mirargli provocavano al pianto ogni duro petto, alla quale intervenne il Sig. Vicerè à piedi (benche non godesse buona salute.) Fu portato dunque sotto un ricco palio dalla Nobiltà il corpo di quel Beato nella sua cascla di cristallo scoverta con edificatione de’ Popoli, e passando per dentro la Chiesa del Carmine fu condotto sin al Sebeto, incontrando per strade innumerabili processioni con diverse reliquie, et imagini. Cessò il vapore all’apparire, mostrando obedire, che ritornando poi ad uscire par che dir volesse. Esco per mai più far danno, pigliando la strada del mare, alla riva del quale fatte che furono da Religiosi del suo habito le cerimonie, e dette le orationi, per la Porta Nolana entrando, al suo luogo con l’istessa pompa fu condotto. In questo giorno si potè scorgere più evidentemente la natia prudenza d’amendue i nostri Pastori Spirituale, e Temporale, posciache l’uno ordinando gl’espedienti alla salute dell’anime, l’almo gli rimedij alla salute de corpi, si mostrarono degni, e veri Padri della Patria. Spalancarono le borse, e con grossa somma de denari soccorsero i Popoli, che continuamente fuggendo l’ira, e minaccie del fuoco sono concorsi in Napoli, chi con la perdita di robbe, e stabili, chi di molti Parenti d’ogni grado, chi nudo con alcuni stracci in spalla, con morti nelle braccia, e di fame poco men che morti, che soccorsi anco in buona maniera dal publico, e da privati caritatevoli Cittadini, doppò varij ricetti dategli da timorosi di Dio, in tempo, che da lor stessi sel procacciavano nelle Chiese, han ricevuto per stanza fissa la Chiesa di S. Gennaro fuor le mura, dove abbondante, e lautamenete sono soccorsi di giorno


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