[versione diplomatica]
in queſto Sacrato Tempio non può lingua in parte eſplicare, baſta dire, che non sò come non fu dalle lagrime ſommerſo, ò da ſoſpiri bruggiato; e con l’iſteſſa pompa, doppò eſſer ſtate eſpoſte all’incontro le fiamme le ſacre reliquie, furono nel Duomo riportate: et è vero, ch’in quell’atto che dirimpetto al Monte fu eſpoſto il ſacratiſſimo ſangue, s’aperſe la denza, caliginoſa nubbe moſtrandosi fiaccha à poter à tanta forza reſiſtere, dileguandosi verſo mezzo giorno in minutiſſime euaporationi, benche poco doppò si tornaſſero à condenſare, perche come piamente ſi deue credere. Misit in nos iram indignationis, & iram, & tribulationem immiſſiones per Angelos malos. Duraua in noſtro beneficio io qneſto tempo la prorogatione del Giubileo con larga mano conceſſoci da S. Santità, però l’Eminentiſſimo ordinò, che li capi delle Religioni à Sacerdoti meriteuolj conferiſſero l’autorità di poſſer confeſſare, & aſſoluere li caſi anco riſerbati à lui, che con augumentar il numero de confeſſori, per commodità de’ penitenti nelle confeſſioni, creſceſſe la ſodiſfattione de tutti, mentre che ogniuno cercaua pacificarſi con Dio, che perciò nelle pubbliche piazze, e botteghe, et in particolare in quelle, che ſtanno nel mezzo del mercato infinito numero de caritatiui Confeſſori in vn ſubito apparue, vſando della clemenza di Dio, (come anco ne’ ſeguenti giorni.) Ne ſterono frà tanto con le mani à cintola, cnme si ſuol dire, i Predicatori di diuerſe Religioni che per ogni ſtrada deteſtando il peccato con petti Apoſtolici raccoglieuano frutti ſpirituali. Di tal inopinato caſo fu ſubito per ſtaffetta ragguagliata S. Santità, e del periglio, acciò con l’orationi, e rimedij diuini non mancaſſe, come ottimo, et vniuerſal Paſtore del Chriſtianeſimo aiutar vn membro tanto principale, e Cattolico: giunge la notte, creſcono i terremoti, l’eſclamationi ſi ſentono maggiori, i vampi, e tuoni via più ſtrepitano, tutti fuor di caſa vſcendo nelle Chieſe si naſcondono, diſpoſti in quelle morire, altri nelle campagne si ritirano; le publiche piazze, e larghe ſtrade da carrozze piene di Signori si veggono frequentate, et ogn’uno meſto, e ſconſolato col ſompagno, con parenti, et amici si rammarica, le Proceſſioni, come anco ne’ ſequenti giorni si viddero) dell’Ottine, Parrocchie, Congregationi, Confraternità, Oratori, e Monaſteri tutti augumētano, gli ſacchi, cilici, diſcipline, et altre humili dimoſtrationi da tutti s’adoprano, le Chieſe tutte ſono frequētate, che dalla prim’hora aperte continuamēte inſin’ad hora dimorano. Frà queſto mentre appunto alle ſei hore, e mezza di notte un uapore di negra nubbe ſparſe per tutto gran quātità di cenere, doppò la quale una lēta pioggia miſta dell iſteſſa caſcò à terra; all’vndeci, e mezza ſuccedè l’attra pioggia di cenere, minor della prima, la terza un’hora doppò, minor della ſeconda, a’ quali ſeguiua immediatamēte ceneritia pioggia limoſa, e ſdrucciolante. Apparue il giorno alla fine del Mercordì, che con lunga, e trauaglioſa notte ſoſpeſi ci haueua tenuti con nebbia ricoperta di fumo, e caligine puzzolente miſchiato, che nuouo timore uniuerſalmente apportò, con pioggia d’acqua, e cenere miſta, con terremoti inceſsanti, che parean augumentarſi, e con uapori, e tuoni, che dall’iſteſso monte uſciuano con molta uehemenza. Ma non mancarono al-
[versione critica]
in questo Sacrato Tempio non può lingua in parte esplicare, basta dire, che non sò come non fu dalle lagrime sommerso, ò da sospiri bruggiato; e con l’istessa pompa, doppò esser state esposte all’incontro le fiamme le sacre reliquie, furono nel Duomo riportate: et è vero, ch’in quell’atto che dirimpetto al Monte fu esposto il sacratissimo sangue, s’aperse la denza, caliginosa nubbe mostrandosi fiaccha à poter à tanta forza resistere, dileguandosi verso mezzo giorno in minutissime evaporationi, benche poco doppò si tornassero à condensare, perche come piamente si deve credere. Misit in nos iram indignationis, et iram, et tribulationem immissiones per Angelos malos. Durava in nostro beneficio io qnesto tempo la prorogatione del Giubileo con larga mano concessoci da S. Santità, però l’Eminentissimo ordinò, che li capi delle Religioni à Sacerdoti meritevolj conferissero l’autorità di posser confessare, et assolvere li casi anco riserbati à lui, che con augumentar il numero de confessori, per commodità de’ penitenti nelle confessioni, crescesse la sodisfattione de tutti, mentre che ogniuno cercava pacificarsi con Dio, che perciò nelle pubbliche piazze, e botteghe, et in particolare in quelle, che stanno nel mezzo del mercato infinito numero de caritativi Confessori in un subito apparve, usando della clemenza di Dio, (come anco ne’ seguenti giorni.) Ne sterono frà tanto con le mani à cintola, cnme si suol dire, i Predicatori di diverse Religioni che per ogni strada detestando il peccato con petti Apostolici raccoglievano frutti spirituali. Di tal inopinato caso fu subito per staffetta ragguagliata S. Santità, e del periglio, acciò con l’orationi, e rimedij divini non mancasse, come ottimo, et universal Pastore del Christianesimo aiutar un membro tanto principale, e Cattolico: giunge la notte, crescono i terremoti, l’esclamationi si sentono maggiori, i vampi, e tuoni via più strepitano, tutti fuor di casa uscendo nelle Chiese si nascondono, disposti in quelle morire, altri nelle campagne si ritirano; le publiche piazze, e larghe strade da carrozze piene di Signori si veggono frequentate, et ogn’uno mesto, e sconsolato col sompagno, con parenti, et amici si rammarica, le Processioni, come anco ne’ sequenti giorni si viddero) dell’Ottine, Parrocchie, Congregationi, Confraternità, Oratori, e Monasteri tutti augumentano, gli sacchi, cilici, discipline, et altre humili dimostrationi da tutti s’adoprano, le Chiese tutte sono frequentate, che dalla prim’hora aperte continuamente insin’ad hora dimorano. Frà questo mentre appunto alle sei hore, e mezza di notte un vapore di negra nubbe sparse per tutto gran quantità di cenere, doppò la quale una lenta pioggia mista dell istessa cascò à terra; all’undeci, e mezza succedè l’attra pioggia di cenere, minor della prima, la terza un’hora doppò, minor della seconda, a’ quali seguiva immediatamente ceneritia pioggia limosa, e sdrucciolante. Apparve il giorno alla fine del Mercordì, che con lunga, e travagliosa notte sospesi ci haveva tenuti con nebbia ricoperta di fumo, e caligine puzzolente mischiato, che nuovo timore universalmente apportò, con pioggia d’acqua, e cenere mista, con terremoti incessanti, che parean augumentarsi, e con vapori, e tuoni, che dall’istesso monte uscivano con molta uehemenza. Ma non mancarono al-