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non ha leggi, morale.
“I bambini non sono innocenti, sono innocenti le loro membra”. (Ma dobbiamo dubitare anche di Agostino, che per diventare cristiano, niente popo' di meno, ha abbandonato moglie e figlio.)
Viva le loro membra allora. Ma attenzione!
Si perde l'essere innocenti una volta per tutte. Dopo è dopo. Non si può più tornare indietro.
Ci ho provato per la verità a rimettermi le scarpe, lavorare con la destra, sereno, con calma.
Per fortuna, niente da fare.

I Leonardi sono tutti lirici. Quello di mezzo millennio fa, quello famoso, era un lirico del crepuscolo: campi lunghi e fumo azzurro.
Anche lui evidentemente voleva evitare l'arguzia degli altri: “Forza dico essere una virtù spirituale, una potenza invisibile, la quale per accidentale esterna violenza è causata dal moto e collocata e infusa nei corpi, i quali sono dal naturale uso retratti e piegati, dando quelli vita attiva di meravigliosa potenzia; costringe tutte le cose create a mutazione di forma e di sito, corre con furia alla sua desiderata morte. Vassi diversificando secondo le cagioni. Tardità la fa grande e prestezza la fa debole; nasce per violenza e quanto è maggiore più presto si consuma; scaccia con furia ciò che si oppone a sua disfazione; desidera vincere, occidere la sua cagione, il suo contrasto e vincendo se stessa occide; fasi più potente dove truova maggiore contrasto.Ogni cosa volentieri fugge la sua morte. Essendo costretta ogni cosa costringe. Nessuna cosa senza lei si move”.

Capito.
Si costruisce rompendo, io assoluta libertà da qualsiasi pensiero, condizionamento; distruggere è il primo atto del costruire; anche le immagini; anche le proprie immagini, se non parlano di distruzione.
La costruzione non si sa, non si può prevedere: il progetto è solo la disciplina del motore.
Dopo ti accorgi che hai costruito.
Quindi, dato uno spazio, percorrerlo; non esistono regole.
So solo che ho un certo spazio lì davanti. Non è una cosa astratta: cento metri per cinque per venti, non ha tre dimensioni; l'unica dimensione che conta è la sua capacità di lasciar fuori il resto: l'altro spazio, quello da cui siamo venuti e che lo circonda.
Un palmo di quadro come l'Autoritratto nello specchio convesso è grandissimo.
Giorgio dice però che il freddo fa male quasi quanto la memoria. Forse lo spazio allora è un riparo per la memoria.
Banale casa del quotidiano giro di errori per costruire il giorno eccezionale oppure museo: il tempo ci si ferma a fare benzina.
Qui va a finire l'essenziale del rumore degli uomini, del movimento, scoppi, sbuffi, rantoli ecc. Solo qui si ha il silenzio per sentirlo.
Così è il silenzio, caro vecchio Malte1.


Federico De Leonardis


Milano 1983


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