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toscano, l’ultimo che gli rimaneva nelle tasche; quindi alla fiamma del cerino alzò gli occhi per guardare la barriera chiusa in fondo alla strada. Un riverbero del fanale sporgente dalla gabella lasciava intravedere alcune stecche della cancellata, al di là passava il fiume, e oltre il fiume si scorgevano le prime fiammelle del borgo.

Oramai era presso casa.

— Che cosa le dirò? — si chiese subitamente, pensando alle interrogazioni, colle quali la moglie lo avrebbe seccato.

Egli aveva già trovato difficilmente una scusa per andare a Bologna, ma ora, in quel fallimento di tutte le combinazioni, non sapeva più inventare un’altra bugia per sottrarsi all’irritazione di riparlarne con lei. A che prò? Ella non conosceva, anzi non aveva mai conosciuto le vere condizioni della famiglia: poi non avrebbe potuto esservi di alcun giovamento, anche conoscendole. Perchè metterla a parte di certe cose, dal momento che la sua testa vi si perderebbe, e tutto si sarebbe risolto in un piagnisteo pieno di rimbrotti e di carezze? Egli l’aveva sempre trattata bene allo stesso modo; ella, preoccupata di sè e dei bambini, non aveva mai cercato di indovinare quanto le si nascondeva. Invece egli avrebbe adesso voluto parlare con qualcuno, esaminare bene in due la propria posizione, alla quale si accorgeva di aver sempre girato intorno, senza guardarla mai davvero in faccia per quella secreta paura dei deboli, che s’abbandonano alla vita, risolvendone le rinascenti difficoltà col ripetere quasi sempre lo stesso espediente.

Era arrivato all’uscio, tenendo già in mano la chiave secondo il solito: si fermò a guardare la