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— Dove vai? — lo chiamò una voce amica all’angolo di via Farini. — sei di ballo?

— No. Ho mutato pensiero — rispose abbottonando solamente allora la pelliccia, sotto la quale l’altro aveva veduto il piastrone e la cravatta bianca.

— Allora vieni con me, abbiamo una cena con cinque o sei sgualdrine del teatro Brunetti. Staremo allegri. Almeno quelle sono donne che si conoscono prima; non c’è pericolo di essere ingannati.

— Tanto peggio, mio caro! — replicò l’altro. E si lasciò trascinare.