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— Alludete forse alla freddezza del suo spirito?

Questo prudente riserbo la irritò.

— Via... siete troppo artista per aver potuto resistere al fascino della sua bellezza.

Lelio le rispose con un sorriso di provocazione.

— Non ballate?

— No, sono troppo lungo: voi invece, principessa, avete nel ballo una posa adorabile tenendo la faccia volta come quella del cavaliere, e arrovesciandovi sul suo braccio. È una trovata che poche donne potranno imitare, perchè ci vuole la vostra figura e soprattutto la vostra testa.

— Brutta. Che cosa scrivete ora?

— Nulla.

— Chi amate?

— Voi.

— Sempre enigmaticamente?

— Sempre.

— Sempre colla sicurezza che un giorno ve lo permetterò?

— Sempre.

Lelio pareva tranquillo.

— Sapete che questa potrebbe essere una insolenza?

— Per voi no, perchè vi credete sicura del contrario.

Ella fece per voltargli le spalle, ma si ostinò; quella provocazione calma cominciava a dominarla.

— Ah! dunque, un giorno dovrò permettervelo?

— Perchè no?

L’accento di queste ultime parole era così insolentemente pieno di tutte le ciarle, che si facevano sul suo conto per la città, che ella sobbalzò come sotto una ferita. I suoi occhi verdi sfavilla-