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— Io credo di averla riconosciuta.

Lelio già ricomposto aspettò la rivelazione, ma l’altro, che voleva essere pregato, tacque.

— Vuoi fare un giro con me, cattivo? — arrivò saltellando quella mascherina, la brunetta del maggiore, che aveva tentato di turbargli il primo incontro colla principessa.

Allora Lelio ridiventò amabile.

— Temo di attirarmi troppi odi.

— Vieni egualmente, sono io che ti difenderò.

— Avresti il coraggio di comprometterti per così poco? Ella ebbe un grazioso movimento di testa, prendendogli il braccio per trascinarlo dietro la principessa, della quale si vedeva lo scialle bianco riflesso nell’ultimo specchio in fondo all’appartamento.

— Tu ami la principessa.

— No.

— Provamelo.

— Non vi è che un modo.

— Quale?

— Provare invece che ti amo, lo accetteresti?

— Prima che mi sia offerto? È vero che non sono una signora, me lo hai detto dianzi: tratti così con tutte le altre donne?

— Senti, mascherina, in questo momento tu mi abbomini: vorresti vendicarti di tutto il male che non ti ho fatto.

La principessa tornava indietro; Lelio ebbe un fremito, sul suo viso apparve come uno sdegno di noia.

— Me ne vado, me ne vado, non voglio rendere altri geloso — gli urlò sul viso la mascherina piantandolo improvvisamente in mezzo alla stanza così che la principessa udisse; e fuggì con un gran-