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spiegarsi sulla diagnosi ordinò dell’antipirina con applicazioni assidue di ghiaccio sul capo.

Però mancando i danari per tutto questo, nessuno li offerse. Otto giorni dopo suo padre, disceso alla città per riscuotere la paga e ricevere le istruzioni dell’ingegnere provinciale, seppe il triste caso. Le sue prime parole furono di lagnanza per non avere relazioni sufficienti da far ricevere il ragazzo nell’ospedale; questi invece non parlava, ma riconosceva ancora la gente, e ad ogni domanda si portava l’indice della mano destra alla fronte, appoggiandone la punta proprio dove il dito della Madonna lo aveva toccato.

Il miracolo si compiva. Dopo qualche giorno Giannino non riconobbe più alcuno: adesso, da quattro anni, è ancora nel grande manicomio di Imola, sempre vestito da seminarista, cosicchè lo chiamano il «vescovo».

Questo nomignolo lo ha perseguitato sino laggiù.