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2 | «opera omnia» di alfredo oriani |
no talvolta anche le dame dell’aristocrazia clericale.
La principessa era allora fra esse quella più in voga.
Quindi Lelio Fornari inchinandosi elegantemente le offerse il braccio senza parlare; ella accettò.
Ma una delle prime maschere tornò indietro sbarrando loro il passo.
— Guàrdatene — si rivolse alla principessa col tono confidenziale da maschera a maschera — è un uomo cattivo.
Lelio, che la conosceva, sdegnò di rispondere.
— Non amerà che i tuoi piedi.
— Sarebbero mai più piccoli del suo cuore? — ribattè con accento canzonatorio la principessa.
— Un uomo che insulta le signore nei propri libri!
— Vi lagnate dunque per qualche amica?
— Vi avrebbe riconosciuta! — esclamò la principessa, aggravando quella ironia.
La mascherina, moglie di un maggiore di fanteria, una brunetta piccante, che non mancava mai ad una festa del club e si lasciava corteggiare troppo palesemente da tutti, trasalì sotto la maschera.
— Da che cosa credereste di avermi indovinata?
La principessa si volse aspettando.
— Dai piedi — rispose insolentemente Lelio; — voi siete molto più piccola, eppure li avete più grandi della principessa.
La folla delle maschere si pigiava in due immensi saloni, rumorosamente, sotto la luce cruda dei lampadari a gas, che gli enormi specchi incastrati