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senza che Loris imponendoglisi nella conversazione gli avesse ancora rivelato alcun disegno. Il suo temperamento rimasto aristocratico malgrado l’assurda intrattabilità di tutte le idee nichiliste gli faceva sentire in Loris il tipo ideale del rivoluzionario dominatore e signorile. Loris lo trattava quasi con rigidezza inglese, mentre con Kriloff sembrava usare la famigliarità sottilmente umiliante di un superiore, che nessun caso di guerra o di lavoro potrà mai livellare coi gregari. Adesso le prime parole di Olga gli tornavano alla memoria: ella gli aveva chiesto subito perchè avesse mancato all’impiccagione del povero Rodion malgrado l’invito di Loris; la giovinetta lo aveva preso per un ordine, ed aveva obbedito. Loris era stato presente a quel supplizio, solo, impassibile. Perchè? Non era dunque una guasconata? Perchè assistere a quel martirio, che tutta la loro imprudente generosità non era riuscita ad impedire?

Ogareff perduto in queste riflessioni si scordava di essere aspettato al club e di avere un appuntamento colla bella principessa Strogonoff, una delle dame più eleganti di Pietroburgo.

Passando in victoria lungo la prospettiva Newsky vide Loris vestito con severa eleganza, a piedi, che gli fece un cenno. Ogareff rattenne tosto i cavalli, Loris gli si avvicinò. La fila delle carrozze arrestata un momento oscillò: i due giovani egualmente belli e signorili attrassero l’attenzione di molti passanti.