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— Lo credi ambizioso?
— Tremendamente. È rivoluzionario per rabbia di conquista: mi piace per questo.
— Come te; ti sei fatto rivoluzionario per odio della aristocrazia, che serve lo Czar. Tu sei uno scettico, ti arrischi per il piacere di comprometterti. Ma Loris non ti ha detto nulla dei propri disegni? Slotkin, che lo conosceva qualche anno fa, non ha voluto raccontarmi niente della sua vita: parla di lui con molta ammirazione.
— Vuoi che ti accompagni da lui? Ho il suo indirizzo: abita piazza Isaac N. 20, ha tutto un piccolo appartamento. Solamente non so se ci riceverà. Ma tu stai male! esclamò improvvisamente: il supplizio di Rodion ti ha sconvolta; aspetta, prendi una tazza di the.
Infatti Olga diventata pallida aveva le labbra tremanti e gli occhi gonfi.
Una crisi di pianto la sollevò.
— Povero Rodion.... morto come mio padre!
Ogareff, che le aveva già offerto la tazza del the, vedendola sollevata sorrise, e come per distrarla domandò:
— Perchè lo chiami questa volta tuo padre?
— Non lo so, è vero. Io non l’ho conosciuto, mia madre, parlando di lui, dice sempre mio marito: ella lo amava come uomo, non come mio padre. Io non ho nessuno. Mia madre vive della memoria di lui, e mi ha insegnato ad odiare lo Czar, ma non mi ama.