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si trenano invece con un mese di dieta e di castità per concorrere al gran premio nazionale.

S’interruppe con un gesto sprezzante.

— Avete le vostre carte da visita signori? Vi farò avvisare da Kriloff e da Slotkin dove si potrà radunarci. Ora sarà meglio che usciate per non destare sospetti. Come siete soliti, in questa casa, a regolare la vostra ritirata?

Tutti si affrettarono a trarre i biglietti da visita: Olga, che non lo aveva, scrisse colla matita il proprio indirizzo sotto quello di Ossinskj.

— Io, disse Lemm, parto forse domani per Mosca.

— Ci sarà da fare colà; e gli stese la mano, che l’altro strinse con evidente soddisfazione.

Cominciò la partenza: Loris, in piedi presso la porta, ricevette il saluto di tutti. Quello del conte Ogareff fu più amabile; evidentemente Loris distingueva il giovane conte dagli altri.

Andrea Petrovich, che non aveva ancora parlato, appena rimasto solo con Kriloff e con Loris, sentì come un imbarazzo: l’improvvisa autorità di quel nuovo arrivato, conosciuto solamente da Kriloff e da Slotkin, accettata senza protesta da tutti, gli si aggravava sul capo.

Ma Loris scorgendo molte copie del volume di Krapotkine sul tavolo, malgrado che ognuno di quelli se ne fosse andato nascondendone più di una sotto gli abiti, gli disse:

— Gettatele subito nella stufa; è inutile compromettersi per simili scempiaggini.