Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/48


33

volta. Tre mesi fa salvai dalla difterite il figlio unico di Elia Romanovich Teghew, carceriere nella fortezza Pietro e Paolo: sua moglie Polia è affetta da una metrite, l’ho in cura anche lei; l’ho quasi guarita. Oh! esclamò, ma è caldo qui dentro! e si alzò per trarsi la pelliccia; Fedor l’aiutò tirandole simultaneamente ambe le maniche per di dietro.

— Buono il vostro vino! Elia Romanovich è ancora più pazzo per sua moglie Polia che per il suo piccolo Sergio; io glie l’ho resa, mi capite, si rivolse a Lemm, del quale la faccia scarna esprimeva nella sua fissità una ironia malevola. Elia Romanovich non poteva usare di Polia.

— Ora.... interruppe Slotkin.

Ma Olga senza badargli seguitò:

— Ero d’accordo con Ogareff; egli mi aveva detto: offri sino a trentamila rubli in contanti, subito, ad Elia Romanovich se acconsente a far fuggire Rodion. Il disegno era questo: Rodion è nella medesima cella, ove rimase due anni Krapotkine, e vi è guardato a vista da un soldato perchè non si suicidi; il soldato riceve la muta ogni sei ore. Nel lungo corridoio, ove dà la cella di Rodion, un altro soldato monta in sentinella colla baionetta inastata e il fucile carico. Elia Romanovich, quando porta da mangiare ai condannati, è sempre accompagnato da un secondino carico di una cesta. Avevamo pensato così: Rodion sulle dieci di sera avrebbe finta una leg-