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— No, Chopin era un malato, rispose con impeto Andrea Petrovich, era un romantico. La musica sola può esprimere il sentimento russo di questo secolo. Fedor, tu hai ragione; tutto è assimilazione e imitazione in Russia. Noi viviamo di fronte al patibolo; solo la musica, essendo o prima o dopo la parola, può dare la voce di questa crisi, che è una tempesta sotterranea.

Ma Lemm si alzò, e mescendosi un gran bicchiere di acquavite guardò dileggiando il denso fumo delle pipe.

La stanza sembrava invasa da una nuvola, il samovar si era spento: i bicchieri, sparsi sul tavolo, lo avevano largamente macchiato, mentre il calore della stanza saliva ad infiammare tutte le teste già eccitate dai discorsi e dal bere.

— Chi salva Rodion? esclamò da capo Fedor con ostinazione di amore. Anche tu, Ogareff, perchè dargli un cavallo simile?

— Me lo rinfacci? Lo sai pure: venne da me Petrovskj a chiedermi il miglior cavallo; lo diedi.

— L’aiutante dello Czar, che cavalcava dietro la sua carrozza, ha nullameno potuto raggiungerlo; l’aiutante aveva un cavallo inglese. Che cosa valgono i cavalli russi? ripetè due o tre volte con caparbietà pessimista. D’altronde Rodion ha avuto torto: perchè ritentare sullo Czar il colpo fallito da Mirsky contro il generale Drenteln? Ah era bello! incontrare a cavallo, trottando, la carrozza dello Czar, freddarlo con un colpo di