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non credendo a sè stesso, ripercosse due o tre volte furiosamente il bottone.
Olga ricomparve in quel punto sulla porta.
— Ah! ruggì Loris, sei tu che hai tagliato il filo.
Olga cadde ginocchioni, congiungendo le mani, ma Loris, prima ancora che il principe e Lemm potessero fare un movimento, aveva estratta una piccola rivoltella, e aveva fatto fuoco.
Olga stramazzò bocconi.
Il principe si slanciò su Loris.
— Che cosa fate?
Il suo viso e la sua voce erano mutati; Lemm pareva inchiodato sul tappeto. Passò qualche secondo. Loris era rimasto come atterrato, colla rivoltella in pugno; ma il principe avendo già riacquistato tutta la propria presenza di spirito, lo scosse per un braccio.
— Venite, non c’è tempo da perdere; la detonazione potrebbe essere stata intesa. E, senza dargli tempo di resistere, lo spinse fuori del gabinetto.
Poco dopo chiusi nelle ampie pelliccie scendevano le scale, dirigendosi allo stallaggio, ove Loris aveva fatto tenere pronta la propria droiska. Prima di mezzanotte erano già fuori di Mosca.