Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/248


233

Olga, mangerebbero la sera, quando quella si fosse ritirata. Così Lemm potrebbe assistere al pranzo.

Laonde cominciò per loro una nuova vita. Loris studiava la grande opera di Kostomaroff sui Cosacchi, e non usciva più dalla propria camera che per venire a fumare una sigaretta nel salotto, fra Olga e Matrona, quando avevano finito di cucinare; Lemm si era rimesso ai lavori di Wroblenky e di Olzenky sui gas reputati permanenti, nella speranza di poter sostituire un gas liquido alla polvere nei fucili, ottenendo un’economia e una superiorità terribile di arma pei primi moti rivoluzionari. Poi la sera con Loris consultavano lungamente le carte militari dell’impero.

Olga taceva sempre. Una sera, che Loris era uscito, Lemm le chiese:

— Non siete dunque più rivoluzionaria?

— Io sono donna; debbo fare quello che mi si dice.

Lemm non le aveva mai sentito la voce così dolce.

Un altro giorno le disse a bruciapelo:

— Voi amate Loris.

— Non l’amate voi pure?

— Diversamente.

— Io sono donna.

Questa volta Olga aveva arrossito.

Intanto il giorno dell’apertura dell’esposizione si avvicinava.

Tutto era pronto. Avevano passato il filo sotto