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come i più voraci usurai erano forniti dalla classe degli ebrei. Egli aveva sempre ammirato l’instancabile tenacia di quel popolo, durato solitario migliaia d’anni per dare all’umanità il concetto di un Dio unico, poi sopravissuto al bando di tutte le genti per aver negato coll’uccisione del Messia la nuova religione. Solo gli ebrei potevano accettare quella guerra al di sopra di ogni ragione di classe e di patria. Lemm, lusingato nel proprio orgoglio di razza, si era offerto per un giro nella Piccola Russia e nella Polonia, ove gli ebrei dominavano tutte le sorgenti della vita. Il commercio del grano era nelle loro mani, giacchè grandi e piccoli proprietari non vi potevano contrarre debiti che su pegno dei propri granai: l’odio degli ebrei verso i russi era anche maggiore di quello dei russi per gli ebrei.

Secondo il calcolo di Lemm, con centomila rubli di grano si poteva sollevare tutto un governo, se la fame di una più triste annata vi sferzasse la floscia pigrizia dei mugiks. Il primo esercito sarebbe di cosacchi, abituati a vivere in republica di brigantaggio, e piuttosto tributari che sudditi dell’impero.

— Quando mi ordinerete di partire?

— Attendo una risposta del principe. Guardatevi però dal fare il commesso viaggiatore di grano come il dentista. Vi diedi duemila rubli perchè vi fingeste dentista, e non ne avete speso alcuno per darvi questa apparenza.