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retto in bocca, la biscia stringe e si tira: tutti i denti rimangono piantati nel berretto. Sì, batuska, bisognava farlo ai nichilisti, che hanno ucciso il nostro padre, Alessandro II.
— Lo faranno quest’altra volta a quelli, che ammazzeranno Alessandro III.
Il vecchio non s’accorse che a Lemm aveva tremato la voce.
Loris non tornò neppure a due ore di notte. Olga inquieta avrebbe voluto uscire per cercarlo, senza saper dove; ogni tanto le passavano nell’anima indefinibili terrori. Che fosse arrestato? Perchè no? Allora la polizia verrebbe in casa ad arrestare anche lei, troverebbe tutto, la melinite, il filo elettrico, la lanterna cieca.... tutto. Tutto sarebbe perduto. Ella ne provava uno scoramento senza misura, sentendovisi nullameno liberata come dal peso di un’immensa responsabilità: tutta quella povera gente non sarebbe più uccisa. Ma Loris!
Non voleva nemmeno pensarci. A quest’ora Lemm doveva essere rientrato: pensò di andargli a chiedere notizie di Loris; poi non l’osò. Quel piccolo ebreo le avrebbe fatto qualche cattivo scherzo, ora che le teneva il broncio. Ma questa paura le passò a poco a poco. Era impossibile che Loris fosse arrestato; aveva troppo ingegno, era troppo forte per smarrirsi in qualunque congiuntura. La sua fede in lui risfavillò d’amore. Loris ammanettato dai gendarmi.... Eh! via, se ne ac-