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sici, presso la barriera Pokrovskaia; poi si pentì. Lemm, offeso che gli si volesse così risparmiare un pericolo, insistè; ma Loris troncò ogni discussione dichiarando di fidarsi più di sè stesso; direbbe al negoziante di voler fare alcune esperienze sulla trasmissione della forza col filo elettrico secondo le ultime scoperte del grande elettricista italiano, Galileo Ferraris.
Infatti dopo due ore ritornò con un rotolo di filo bianco, fatto di tre capi attorti, difesi da un tegumento isolatore; il filo, abbastanza malleabile, era dello spessore di tre millimetri. Aveva comprato un trapano solidissimo di fattura inglese; ma vi mancavano le subbie, perchè quelle solite di fabbrica sarebbero state troppo corte. Ne aveva quindi commesse quattro, della lunghezza di quaranta centimetri, ad un armaiolo molto abile nelle tempre; tale informazione la doveva allo stesso negoziante, dal quale aveva comprato il trapano.
Durante i preparativi Olga e Lemm, ridotti a subalterni senza importanza, rimanevano inerti: la loro reciproca antipatia pareva cessata, senza che le loro maniere ne fossero diventate più amabili. Lemm, villano per natura e per educazione, disprezzava le donne; Olga, in quel primo ritorno alla propria vera natura, si sentiva sempre più impacciata da nuovi pudori fra quei due uomini, che sembravano non accorgersi del suo sesso. Loris le badava appena; Lemm, permettendo quasi sempre