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E per il momento non seppe esprimere meglio la propria approvazione.

L’aprire un passaggio fra i due appartamenti non fu difficile, giacchè il loro muro divisorio costruito in mattoni era solo di due teste: bastò con un pretesto farvi collocare dai servi un armadio in ambo i lati. Naturalmente Loris e Lemm scelsero l’armadio più largo: poi scostati gli armadi nella notte, con uno scalpello tagliarono diligentemente l’intonaco e scopersero il muro. Le prime pietre presentarono qualche difficoltà, dovendo essi servirsi di quelle sole armi per non destare rumore; ma levate le prime, tutte le altre rimasero come slegate: la calce stessa era di pessima qualità. Lemm e Loris lavoravano d’accordo; quando il buco fu così grande che poterono vedersi in faccia, ebbero un sorriso di gioia quasi infantile. Scalpellavano ritti sopra una sedia; Olga aveva steso un lenzuolo sul tappeto, perchè la polvere dei calcinacci non vi penetrasse destando sospetti nei domestici, e guardava i due lavoratori. Bastarono poche ore a compiere un taglio abbastanza largo che vi si potesse passare. Per nascondere i mattoni e i calcinacci, Lemm aveva trovato una magnifica idea; nella cucina del proprio appartamento v’era un pozzo, che non serviva ad altri. Lemm cavò la corda dalla carrucola per evitare anche il pericolo del suo cigolìo, e con un secchio, reggendolo a tutta forza di braccia, calarono lentamente rottami e spazzature nel pozzo. La maggior