Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/167

152

Loris si faceva chiamare Boris Nicolaievich Perel; Lemm, conosciuto a Mosca da troppi studenti, conservava il proprio nome, spiegando la nuova fortuna col pretesto che la zia gli avesse anticipato in due mila rubli quasi tutta la propria eredità. Egli intendeva farsi dentista, spendendola in quell’impianto, per ottenere più presto una clientela fra i signori.

Lemm potè installarsi il giorno stesso, Loris non ottenne il proprio appartamento che alla fine della settimana. Olga Petrowna arrivò nel pomeriggio dello stesso giorno; alla stazione non v’era che Loris.

— Vi piaccio? gli chiese guardandosi il vestito e tremando in cuore di questo giuoco di parole.

— Questo fiore è troppo vistoso; nessuna signora lo avrebbe messo sopra un cappellino da viaggio.

Quindi le ordinò di scendere all’albergo del Cigno, ove l’indomani verrebbe a prenderla.

Ma risoluto il problema degli appartamenti, ne rimaneva un altro non meno difficile: di quali domestici servirsi? Lemm, abitando un appartamento ammobigliato, avrebbe potuto usare quelli medesimi della padrona; ma come fidarsi di loro? A prenderne altri, nichilisti, la paura di così terribile attentato, del quale solo l’intenzione basterebbe a meritare la morte, poteva vincere l’energia del loro carattere. Lemm stesso non vi era entrato che augurandosi rabbiosamente di mo-