Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/157

142

odio di maschio invece di essere una passione di uomo. Senza ciò non sareste nel partito. L’amore di una donna, che vi ha preferito forse per vanità lo Czar, e che voi amate doppiamente appunto per questo, ecco la vostra rivoluzione.

— Chi siete voi per indovinare così? esclamò il principe indietreggiando di un passo.

— Un uomo, che non ama. Perchè sareste diventato altrimenti rivoluzionario? Non potevate soffrire che così. L’amore per una donna vi ha gettato nell’odio popolare, un amore, del quale non guarirete: ecco perchè vi accetto nella mia impresa; guarendone, forse tradireste. Sedete dunque, dobbiamo ancora parlare.

E d’un gesto l’invitò da capo sul divano.

Allora discorsero dell’impresa. Il principe gli spiegò come egli solo del Comitato Esecutivo facesse questo passo, mentre gli altri quantunque vivamente impressionati dal colloquio si mantenevano entro le vecchie rotaie. Appena uscito Loris, una violenta discussione era scoppiata nel Comitato: il principe aveva sostenuto vivamente il disegno senza riuscire a persuaderli, però due membri alla fine sembravano scossi; il presidente rimaneva irremovibile. L’intenzione del principe, in quell’abboccamento con Loris, era dunque di affrettarlo all’opera, perchè un primo successo gli consentisse d’intendersi col Comitato, e dominarlo. Loris, accettando l’idea di un supremo attentato contro lo Czar nel teatro di Mosca, supererebbe quanto il Comitato