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ceva da serva e da strozzino; il suo futuro era qualche cosa di così vuoto e sconfortante, che ella evitava sempre di pensarci: presso a poco sarebbe stato il presente peggiorato dalla vecchiaia. Una nausea dolorosa le salì dal cuore alla bocca, torcendogliela in un sogghigno.
Loris aspettava: ella lo guardò. Su che decidersi? A che riflettere prima? La necessità di rispondere subito l’invadeva.
Ma quella tensione troppo forte la spezzò, quindi senza nemmeno comprendere quello, che si dicesse:
— Debbo decidermi subito?
— Siccome vi supponeva sola, come me, nel mondo, credevo che lo avreste potuto.
— Infatti sono sola.
— È dunque il coraggio di Sofia Perowskaia, che vi manca?
Ella avrebbe voluto ribattere che Sofia Perowskaia era innamorata di Jeliaboff, e seguendolo nell’attentato contro Alessandro II e sul patibolo non era stata sola, ma non l’osò: invece abbassò la testa come un bambino, cui la mamma imponga un compito dopo averlo sgridato, e mormorò:
— Verrò dove vorrete.
Loris le tese la mano.
— Sentite, Olga, le disse alzandosi per fare due passi nella stanza, ma tornando subito a fermarlesi dinanzi: la nostra impresa è la più grande