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— Eppure non è pazzo, rispose Kriloff alla muta interrogazione dell’amico.

— Allora: viva Tutceff! esclamò Ogareff già tornato, in quell’aria tiepida, di buon umore; e ne declamò i due versi famosi:

Non si capisce la Russia colla ragione
Non si può che credere alla Russia.

Quindi si divisero per andare entrambi alla ricerca degli amici, ma l’impressione di quel colloquio cresceva in loro. Come tutti i giovani abituati a galvanizzarsi colla rettorica, provavano ora un malessere improvviso al contatto di quella realtà, sulla quale si erano divertiti a disegnare tante forme fantastiche. Loris era la logica nuda e gelida del loro sistema rivoluzionario, ma una logica viva che accettava tutte le conseguenze: rubare ed assassinare i signori, come questi da secoli rubavano ed assassinavano il popolo. O colla rivoluzione o contro di essa: nessun mezzo termine possibile, nessuna verità in un mezzo termine. Il loro orgoglio recalcitrava davanti alla rivelazione di questa necessità, mentre andando in traccia degli amici per convocarli capivano di compiere un atto ben più importante dell’ultima volta, quando si erano riuniti per aiutare Rodion colla convinzione anticipata che sarebbe stato impossibile.

Loris era rimasto nella propria camera. Il suo spirito, più vivamente illuminato dai lampi delle