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detestava il ragazzo, se ne compiacque vivamente vedendolo malgrado la protervia del carattere perdere improvvisamente ogni spirito.

Appena finito il pranzo, Loris si ritirò. Tatiana nel traversare il grande salone con un fascio di musica nelle mani lo trovò poco dopo appoggiato alla finestra.

— Loris! gli disse con voce tremula, indovinando il suo dolore e prendendogli una mano, che l’altro ritirò. Ma la fanciulla, indispettita dell’inefficacia della propria carezza, gettò tutta quella musica in mezzo al salone, e fuggi nelle proprie stanze.

Il principe Kovanskj dovette andare egli stesso a cercarla.

— È troppo brutto il tuo maresciallo, guaì per tutta risposta la fanciulla; non suono, non suono. Fagli suonare quello che vuole da madama d’Aubrivilliers; egli potrebbe anche sposarla, perchè è nobile quanto lui, e quasi altrettanto brutta.

L’indomani Tatiana, che s’aspettava da Loris una grande effusione di riconoscenza, rimase così piccata del suo contegno, che madama d’Aubrivilliers potè profondersi in elogi maligni al maresciallo senza trovare contraddizione. Tatiana guardava Loris, sentendo crescere fra loro due una indefinibile distanza. Chi era Loris? Quale sarebbe il suo avvenire? Ella non sapeva che il proprio, un avvenire di splendori, nel quale Loris non aveva posto. Però quel destino oscuro di lui