Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/56


47

campi più utile a Tatiana, avvenne appunto la catastrofe del povero pope e di sua moglie; il principe mandò Andrea Ivanovich, il vecchio intendente a prendere Loris, che fu trovato nella casa, accanto alla stufa spenta, col cadavere gelato della madre sulle ginocchia.

Tutto il villaggio era sossopra.

In poche parole Loris disse tutto al principe, le idee e la vita di suo padre, e quanto sapeva della sua morte. Il principe si commosse; Tatiana, sopravvenuta a mezzo il racconto, si rifugiò sbigottita fra le braccia dello zio, guardando Loris ancora così vestito di pelli di lupo, qua e là spelacchiate. Il ragazzo nullameno era bello.

Tatiana sussurrò all’orecchio del principe:

— Tienlo con te.

Questi, mostrandosi più affettuoso del solito, gli offerse tutta la propria protezione.

— Potrete aiutarmi a vendicarmi?

— Ma contro chi?

Due lagrime caddero lentamente per le guancie del ragazzo. Allora il principe gli propose di restare al castello; Tatiana gli sorrideva con simpatia. Egli in quel salotto sontuoso, il primo che vedesse, si sentiva già ammollire dal caldo.

Non pertanto reagì.

— Non farò mai il domestico.

— Eh! ragazzo mio, esclamò il principe con impazienza, avrai dei padroni ugualmente. Tu qui sarai libero, ti prendo per compagno di mia nipote: lo accetti, Tatiana?