Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/51

42

dire; ma siccome Loris cominciava ad impazientirsi, Nicola invece di baciarlo gli strinse con uno sforzo supremo la mano.

Non ritornò più.

Si seppe che Nicola, quantunque ammalato, aveva dovuto fare tre ore d’anticamera fra i domestici del vescovado; quindi il vladika lo aveva ricevuto con terribile severità rinfacciandogli tutto, la sua vita, le tendenze rivoluzionarie, l’ultimo discorso in chiesa, minacciando finalmente di sconsacrarlo.

— Fate, gli aveva risposto freddamente Nicola.

Dopo queste parole era stato gettato nelle carceri del vescovado; l’indomani nel secondo interrogatorio, Nicola aveva sputato in faccia al vescovo. Era la fine. Il mese seguente partiva per la Siberia, condannato a dieci anni nelle mine, e moriva in viaggio.

Nel villaggio di Kourlak la notizia di questo processo, divulgata da Popiel, aveva prodotto un’altra catastrofe; Maria Alexewna, prevedendo la condanna del marito, aveva tentato di dar fuoco alla chiesa, e si era suicidata gettandosi dalla finestra a capofitto nella neve.