Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/35

26

un bicchiere di vino caldo, subito dopo la comunione, ricevendone il prezzo come un’elemosina sopra un bacile, il malumore crebbe spaventosamente; però una circolare del Santo Sinodo venne per caso a sostenere questa sua arbitraria riforma. Poi nella confessione non faceva più ai penitenti la domanda sacramentale: hai tu peccato? Ma li assolveva gratuitamente prima che avessero parlato. Non potendo abolire le feste dei santi, vi attese con negligenza, nel dire la messa alle domeniche talora parve più che distratto. Però una volta gliene incolse male durante una siccità. Avendo sulle prime ricusato di far le solite preghiere, e poi benedetti i campi invocandovi indarno la pioggia, i contadini, già sospettosi della sua fede e sobillati dal diacono, lo afferrarono e lo tuffarono nel fiume per ottenere così la pioggia con questo nuovo battesimo inflitto al curato.

Egli ne ammalò.

Il suo odio ai mugiks crebbe per la ingratitudine, che opponevano a tutti i sacrifici delle sue riforme, e per la cocciutaggine, colla quale passavano agli stregoni il danaro loro risparmiato nei sacramenti. Eppure egli tollerava anche gli stregoni, dicendo che non valevano meno di lui.

Un’altra volta fu redarguito severamente dal protopope, ispettore del clero; ma fu prudente, e tacque pensando a Loris.

Il fanciullo cresceva bello ed intelligente; aveva il volto del padre e il corpo della mamma. Era