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Tatiana, già seduta sullo sgabello, si torse verso di lui; Loris si raddrizzò in tutta l’alterigia del proprio portamento. Era bello, ma la durezza dei suoi lineamenti doveva in quel momento renderlo antipatico.

— Voi stesso sapete suonare, esclamò ricordandosi imprudentemente di avergli ella stessa insegnato la musica.

— Da fanciullo.... come amavo, come credevo.

Il principe si accorse che Tatiana era battuta, ma leggendo ne’ suoi occhi una angosciosa ripulsione per Loris si abbandonò istantaneamente alla più pazza speranza. Convinto di aver ben compreso il carattere di Loris, lo giudicava incapace di attardarsi in un amore, specialmente allora colla responsabilità di un attentato fallito e col frenetico proposito di una rivincita. I suoi modi freddi e dominatori avevano offeso naturalmente in Tatiana le fibre più delicate del sentimento femminile. Per un momento pensò d’intervenire gettando una frase melanconica ed affettuosa nel loro diverbio, ma vedendo Loris pronto a riprendere l’offensiva stava maliziosamente per lasciarlo fare, quando Tatiana impallidì.

— Ti senti male? gridò il principe con voce spaventata, lanciandosi verso di lei.

Loris rimase impassibile.

Tatiana, che realmente si era sentita salire nel cervello come, una nebbia, ebbe un gesto elegantissimo di smarrimento; poi si rinfrancò, e rea-