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— Ne trovo ridicoli gli autori, mentre voi giudicate un santo la vittima. Vedete bene che in due forniamo di quello czaricidio il giudizio più ortodosso.

Loris pronunziò queste parole con così sprezzante ironia, che Tatiana fremè. Da qualche momento ella ritrovava in lui gli accenti e gli atti imperiosi del fanciullo, quando improvvisamente si ribellava alla tirannia de’ suoi capricci.

— La principessa Dolgorouki, sposata da Alessandro II, avrebbe dato alla Russia quella costituzione, per la quale si sono commessi tanti delitti; ne aveva già persuaso lo czar.

— Sciaguratamente le donne possono dominare gli imperatori, non gli imperi. Ora la principessa Dolgorouki è vedova, e la Russia, aspetta ancora la costituzione. Chi sa se un’altra donna, innamorando Alessandro III, non possa compiere il voto di Alessandro II?

Una fiamma di rossore sali al volto di Tatiana.

— Se non credete all’influenza delle donne, negherete anche quella di Sofia Perowskaia nell’attentato contro Alessandro II.

— Sofia Perowskaia vi morì come lo Czar. Essa amava Jeliaboff, forse più che Alessandro II non amasse la principessa Dolgorouki: ma essendo egualmente principessa non potè sottrarsi alla fatalità dell’amore romantico in un’impresa storica. Adesso le grandi dame la ripudiano; un giorno i poeti, svisando tutto al solito, la confonderanno forse colla principessa Dolgorouki.