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le figliuole o di fare avanzare i figli in una qualunque carriera; la sola passione segreta, ma universale, era il danaro. Nessuno amava o stimava un altro. Le sue compagne, ingelosite di già, l’aspreggiavano con ogni maniera di calunnie sotto una rugiada di carezze; coloro, che aspiravano alla sua mano, ed erano troppi, non vi scorgevano che un magnifico affare.

Laonde la sua anima s’innalzava istintivamente ad un mondo, ove gli uomini potessero inspirare il sacrificio e comprendere la sventura. Se lo zio fosse stato in grado d’accompagnarla, sarebbe partita per un lungo viaggio. Forse lontana, sotto altro cielo, incognita fra incogniti, avrebbe potuto dimenticare e trovare un uomo, cui dir tutto, così grande da purificarla col proprio amore. Una dolcezza umida ed ombrosa come nelle incantevoli sere dell’autunno russo le scendeva da questo sogno, quando rientrava stanca dalle veglie, e lasciandosi spogliare dalle cameriere non voleva pensare alla solitudine, che l’attendeva nella notte. Allora cominciò a fumare sigarette e a bere qualche fine rosolio per scaldarsi il sangue. Erano piccole ebbrezze, che le richiamavano intorno i fantasmi di tutte le gioventù come la sua, rimettendole nei sensi ancora vergini le bramosie della donna. Quindi ribellandosi alla propria condizione si diceva colla scienza dello scetticismo mondano che nulla era ancora perduto, perchè molte altre ragazze erano anche meno immacolate, e nonpertanto