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l’esercito. Volete fare una guerra senz’armi? Avete voluto uccidere uno czar, ma il suo cadavere ve ne costa parecchie centinaia. È stato un duello ridicolo.

A questa violenza tutti protestarono.

— Ridicola Sofia Perowskaia! esclamò Kriloff.

— Anche lei. Che importa il valore personale in una rivoluzione, che solo l’idea e il metodo possono far trionfare?

Orchanski era diventato rosso dalla collera.

— Chi siete voi per permettervi tali ingiurie sull’unica gloria rimasta alla Russia?

Loris sogghignò, l’altro rispose concitato:

— Non vi conosco.

— Io invece potrei sospettarvi.

Li separarono. Orchanski predicava sempre, gli altri tornavano ad infiammarsi. Quando furono presso la città, siccome Loris accennava a separarsi, gliene chiesero il perchè. Egli si limitò ad alzare le spalle. Orchanski, che non aveva ancora digerito la prima ingiuria, intervenne daccapo. Questa volta Loris si mantenne più calmo.

— So già quello, che egli seguiterà a dire, e ciò che voi altri farete: non vi iscriverete al partito.

— Ci credi vigliacchi?

— No, ma non vi inscriverete. Questo signore non potrà vantarsi a Pietroburgo di aver fatto proseliti, ecco tutto.

— Potrei vantarmi d’avervi data una lezione.

— Vorreste battervi meco? Perchè fra tanto