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Dal principio della primavera si era data a percorrere le campagne con Vaska, cacciando e correndo sempre a cavallo. Era l’ammirazione di tutti. Qualche volta usciva sola sopra un alto baio, incredibilmente secco e leggero, un cavallo inglese, del quale lo stregone parlava con disprezzo.
Adesso erano in visita al castello le contessine Oglobine.
Lo stregone promise di andare al castello; tre giorni dopo recò altre notizie. L’indomani, nel pomeriggio, le signorine attraverserebbero la foresta per recarsi allo stagno di Asok; Tatiana monterebbe il suo cavallo inglese, le contessine la seguirebbero su due morelli russi. Ma Tatiana aveva detto segretamente con Vaska, che le perderebbe a mezzo la foresta, prendendo il sentiero degli androni per giungere prima allo stagno.
Loris da tre giorni nascosto in quella tana, ove Topine gli portava i viveri dal villaggio per mezzo di Sevastianucko, concepì tosto l’agguato. Era sicuro di Topine. Lo Strannik non aveva che due vizî, la vodka e le donne; pel resto si poteva fidarsene a tutta prova. La notte usciva spesso dalla tana per andare al villaggio di Twer, dove aveva più di un’amica, e ne ritornava quasi sempre ubbriaco. Loris l’interpellò bruscamente:
— Andrai subito a Kourlak da Elia Mitolka, il fabbro; comprerai dieci metri di filo di ferro del numero cinque. Se torni ubbriaco ti spacco la