Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/101

92

stra è una setta di deboli, i quali obliano il proprio dolore nella contemplazione della bellezza; ma il loro dolore, passando nella vostra vita, vi ha reso così tragicamente bella. Il dolore, seguitò con accento cupo, è presso a trionfare nella Russia; presto avrà il suo eroe. Vi pensaste mai nella solitudine divina, che i vostri adoratori vi hanno fatto?

Loris aveva parlato con modi aristocratici, ma il suo sguardo sfavillava.

— Chi siete voi, signore? ella esclamò finalmente.

— Quando una donna è curiosa, il suo cuore è ancora muto, altrimenti ella avrebbe già indovinato. Andiamo, Topine.

E si voltò verso di lui tuttora ginocchioni, cogli occhi spalancati, senza intendere verbo. Topine ubbidì macchinalmente.

Ella era sempre così incerta. Topine le si rigettò ai piedi baciandoli.

— Andiamo, ripetè Loris con voce imperiosa. L’altro lo seguì.

Quando furono nella strada, Loris gli disse:

— Domani tornerai dalla Boghiniia, e se ti dice di cercarmi, mi troverai alla stalla dei tre Magi tutta la giornata.

La bellezza della Boghiniia aveva riacceso gli ardori del suo sangue giovane, mutandogli quel disegno di conquistarla nella necessità di un trionfo improvviso. Con quella donna sperimenterebbe per