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infatti dogmi e precetti erano rimasti inviolati, ma la chiesa conservandoli puri aveva troppo spesso bruttata sè medesima. Così per difendersi da giuste accuse aveva voluto imporre silenzio a tutti nel nome di Dio, e per resistere a più giuste critiche aveva preteso difendere in tutta sè medesima la divinità che era solo nel suo principio.
Di questo passo Don Giovanni sarebbe presto arrivato nel protestantesimo colla coscienza libera in faccia al testo della legge, ma il suo spirito inconsciamente disciplinato dal romanismo si arrestava. Poichè Dio aveva istituito la Chiesa per sviluppare la propria religione, solo attraverso di essa dirigeva e parlava. Tutti i mutamenti fatti fuori della Chiesa o contro la Chiesa non avevano durato e non durerebbero.
Inutile quindi ogni rivolta aperta, superba e vana ogni contraddizione. Nessuna grandezza di cuore o d'ingegno poteva essere maggiore di Roma. Bisognava adempiere la religione col cuore, lasciando che la Chiesa per l'intima virtù depostavi da Dio si correggesse.
Ma se la sua coscienza rifuggiva dagl'inutili eroismi della ribellione, ripugnava ancora più alle condiscendenze della servitù. Cristiano e prete, sentiva di non dipendere da altri che da Dio, del quale non era possibile fraintendere la legge s