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Il 26 tre compagnie e cinquanta irregolari partiti da Monkullo per vettovagliare Saati, furono attaccate a mezza via. Dopo parecchie ore di combattimento, la colonna fu distrutta. Novanta feriti sono già ricoverati all'ospedale di Massaua. Mi riserbo spedire particolari esatti circa le perdite e i feriti.
Causa l'eccessiva estensione della nostra linea, ho richiamato i posti di Saati, Wuà e Arafali. Ras Alula sembra essere rientrato a Ghinda, causa le gravi perdite e i numerosi feriti, e probabilmente anche per attendere l'arrivo del Negus, che si dice essere in marcia.
Il Maggior Generale GENÈ
Una battaglia era dunque scoppiata, nella quale tutti gli italiani
erano periti. Un nugolo di abissini, impetuoso come il vento dei loro
deserti, aveva sorvolato le aride montagne del nostro confine
militare, travolgendo, rovesciando una delle nostre colonne, spiccata
da Monkullo a difesa di Saati, avamposto assalito il giorno prima da
Ras Alula.
La guidava il tenente colonnello De-Cristoforis, e si componeva di tre compagnie distaccate da varii reggimenti; in tutto forse un cinquecento uomini. Non avendo potuto trovare i cammelli necessarii al trasporto delle munizioni chieste dal comandante