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altro fine in entrambe. Il mondo antico ebbe la città, il mondo nuovo ha il comune: il mondo antico si basava sulla servitù, il mondo nuovo sulla libertà; in questo l'uguaglianza spirituale preparava tutte le altre, in quello le differenze storiche distrussero tutte le forme nelle quali si erano realizzate. Il mondo barbaro si riunisce nelle invasioni, il mondo cristiano nelle crociate. Macchiavelli, che cita una volta sola Dante, non sospettò il medio-evo. Le sue Storie sono una successione di drammi, nei quali la politica è al tempo stesso anima e decorazione.
Il risorgimento è un fiore che spunta sopra un albero che muore.
Il mondo di S. Tommaso e di Dante, di Gregorio VII e di Barbarossa, delle crociate e delle invasioni, della fede e delle barbarie, dei santi e dei vassalli, dei signori e dei comuni, dell'imperatore e del papa scompare; l'uomo moderno libero nella coscienza, nella vita e nella storia s'inoltra. Tutto rovina intorno a lui; Copernico gli dà il cielo, Colombo l'America, Lutero la libertà, Guttemberg la cultura universale colla stampa, Cesalpino il moto nel sangue, frate Bacone l'uguaglianza militare colla polvere, gli artisti il senso della vita, gli eruditi i secreti della tradizione, gli scienziati la padronanza della natura, i filosofi la sovranità