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cchiavelli quella che rimane? I suoi Discorsi hanno davvero fondato la scienza storica, il suo Principe stabilito la scienza politica, le sue Storie iniziato il metodo storico? Lo si è affermato molte volte, ma nessuno de' suoi più ferventi ammiratori è riuscito a provarlo.

Come reazione al medioevale concetto mistico della vita i suoi Discorsi non sono che una negazione; all'ipotesi della legge divina Macchiavelli sostituisce come verità suprema la realtà effimera del fenomeno. La sua teoria è quindi più angusta e più falsa della precedente. La sua storia non ha perciò altra legge che la gravità di un fatto, il quale ne sposta o ne schiaccia un altro. La sua legislazione prescinde dal diritto, il suo Principe è la soppressione di ogni governo nella unificazione personale di tutti i poteri. La sola idea che in esso valga è la negazione della moralità privata nell'azione storica ma negazione impotente che non si converte in affermazione trovando quale possa essere la moralità della storia. Macchiavelli non sente che l'umanità non può essere diversa dall'uomo; se l'individuo ha una morale, l'umanità deve averne un'altra, e ambedue sono egualmente vere. Il loro antagonismo apparente nella vita dovrà conciliarsi nella storia.

Macchiavelli sacrificò egli le proprie teorie