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determinante le sue Storie, la facilità colla quale l'Italia avrebbe potuto riunirsi in nazione se i papi non l'avessero invincibilmente mantenuta divisa per rabbia di regno. E qui è il Villari che si riscalda ammirando il coraggio di questa affermazione in un libro ordinato dal papa, e la sincerità dell'uomo che poi tutto il mondo doveva ostinatamente negare: ma poco dopo confessa egli medesimo che eroismo non vi fu mentre Clemente VII non mostrò nemmeno meravigliarsi della cosa, così i tempi erano scettici e scarso il sentimento religioso nel Vaticano. Senonchè il concetto del Macchiavelli per essere diventato popolare quando il patriottismo dovette per riunire l'Italia osteggiare il papato, non è storicamente meno falso. L'Italia non fu mai nazione. I Romani la conquistarono senza fonderla con sè medesimi nella repubblica; durante la monarchia fu pareggiata alle altre provincie conservando in sè stessa tutte le differenze che l'animavano. La civiltà romana divenuta troppo presto universale coll'assorbimento della civiltà greca, non potè attendere la fioritura italiana e non ebbe quindi nè arte nè scienza nè filosofia nè religione veramente originale; la sua grandezza derivò dalla giurisprudenza e dalla politica. Poi nel franare dell'impero i barbari ruinando sull'Italia vi portarono e vi produssero altre differenze. Rotta l'unità romana,