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per la gente volgare, che divide gli spiriti in categorie, riuscirà piuttosto difficile non riconoscere nel Macchiavelli che un grande ed incompiuto artista, mentre il titolo e la materia delle sue opere sembrano tanti argomenti per negarlo; ma la storia è tutta piena di quest'ingegni che congiungono le più disparate attitudini, di queste indoli meravigliose che agiscono nelle zone più opposte del pensiero. E poichè lo spirito è uno e la divisione fra scienza, arte, filosofia, religione è in gran parte formale, ognuna di esse ha uomini insigni che nella forma dell'una inconsciamente lavorano la materia dell'altra. Di tutte le classificazioni degli uomini la migliore resterà sempre quella del temperamento spirituale, che aiutato dalla interpretazione della loro vita spiegherà meglio di ogn'altra le loro opere.
Ora il Macchiavelli nella sua vita fin qui analizzata non fu nè un politico nè uno scienziato: nel resto che doveva vivere vedremo che non si mutò. Discorsi e Principe non sono produzioni di un vero spirito scientifico, giacchè in tal caso l'intenzione e la tessitura mostrerebbero il tentativo logico per stabilire veri principii generali, le angoscie del metodo, l'impersonalità voluta se non raggiunta dell'opera. Discorsi e Principe hanno invece caratteri essenzialmente opposti. La materia loro certo è scientifica, ma la materia non è l'opera, nè la scienza nè lo scienziato.