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d'analisi sugli uomini non gli hanno giovato nella pratica. L'arte invece è una seconda vista: può fallare un individuo, ma coglie il tipo e ricostruendolo nella idealità di un ritratto sorpassa coloro che meglio avevano conosciuto e trattato l'uomo reale. Balzac il più grande psicologo dei tempi moderni, il più fino pittore di tutte le furfanterie sociali, fu sempre vittima di tutti i furfanti. Quella insufficienza del Macchiavelli nell'azione che gli faceva spesso sbagliare gli uomini e le cose così ben maneggiate dal Guicciardini, è adesso abbondantemente compensata dall'inimitabile rilievo, col quale disegna i caratteri del suo secolo e trascendendolo nelle tendenze e nei sogni lo inizia al futuro.
La prosa non esisteva ancora e Macchiavelli la crea e la perfeziona nel medesimo tempo; ma il miracolo è così grande che passa inosservato. La coscienza nazionale mancava ed egli nel Principe le offre il quadro di sè stessa insinuandole nelle più intime latebre il ferro rovente della nazionalità. È un sogno! non importa: il sogno è la prima forma dei fatti storici e ne rimane l'ultima.
Il Principe non si può analizzarlo, bisogna leggerlo; per decomporlo come molti hanno fatto, bisogna crederlo un trattato secondo l'illusione del Macchiavelli, e allora non è più che una congerie di massime monche, tronche, superficiali ed