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La Politica di Aristotile è una delle tappe più gloriose nella storia del pensiero umano, forse il monumento più grande delle scienze storiche; i Discorsi del Macchiavelli non furono e non saranno mai che discorsi di un grande ingegno vagante nella storia colla penetrazione dell'arte politica e di una varia esperienza personale.
I Discorsi cominciando dal ragionare delle origini delle varie forme di governo s'appropriano, traducendolo, tutto un brano del settimo libro delle Storie di Polibio: le applicazioni che il Macchiavelli ne fa alla storia romana concludono a questo, che Romolo avrebbe potuto fondare diversamente Roma e diversamente informarne la storia, ma che i Romani risultarono così da lui costituiti e così durarono per gli scopi che dovevano realizzare. Secondo Macchiavelli la religione fu causa precipua della grandezza dei Romani, non per il suo contenuto, ma per avere conservato buono il costume; così la corruzione della religione cristiana organizzando la Chiesa a Stato diventò invece la vera cagione per la quale l'Italia non si potè mai riunire in nazione. E questo è un doppio errore del Macchiavelli, poichè i Romani furono un popolo pochissimo religioso e l'Italia non fu mai nazione nemmeno sotto di loro, durante la repubblica perchè non ancora unificata, nella monarchia perchè spezzata poi in provincie.